Escursioni

Escursioni nel territorio di Ronco Scrivia

Descrizione

Non solo per gli appassionati di trekking, ma anche per chi ama passeggiare all’aria aperta godendosi la natura e i panorami appenninici, i sentieri che partono da Ronco sono tra i più belli e i più facili della Valle Scrivia. Oltre al Monte Reale (al quale è dedicato il sito www.monte-reale.it) da diversi punti del paese si possono raggiungere sia il Porale, che le Rocche del Reopasso.

Ronco Scrivia – Monte Reale

Il Monte Reale (920 m), sede di un antico castello ormai scomparso e sulla cui vetta nel 1858 è stata costruita una chiesina dedicata alla Madonna di Loreto, con annesso rifugio, è uno dei monti della Valle Scrivia più visitati dagli escursionisti. Dalla vetta è possibile godere del panoramico scenario delle Alpi. Per gli amanti del trekking la salita alla vetta è una bella escursione immersa nella natura, facile e alla portata di tutti, bambini compresi. Il Monte Reale è compreso nel Parco Naturale Regionale dell’Antola, all’estrema propaggine occidentale, sullo spartiacque tra la Val Vobbia e la Valle Scrivia.
  • percorso principale Segnavia: due triangoli gialli Tempo di percorrenza: 1h 40′ Partenza: piazza della Stazione FS Sviluppo: ponte medioevale sul Torrente Scrivia – Casa Gatti – Cascine di Ronco (raggiungibili anche in auto con indicazioni sulla provinciale in prossimità sede CRI) – Costa del Fontanino – Monte Reale
  • variante Minceto – Monte Reale Segnavia: tre pallini gialli Tempo di percorrenza: 45′ Partenza: Minceto, raggiungibile in auto o a piedi percorrendo la provinciale della Bastia e svoltando a sinistra in prossimità dell’abitato di Pietrafraccia Sviluppo: chiesetta del Minceto – rocca di Prae Mae – Pendici costa del Cascione – Monte Reale Arrivo: sulla cima del Monte Reale (m. 902 s.l.m., il punto più alto del comune)

Ronco Scrivia – Monte Alpe di Porale

È un percorso classico con un dislivello di circa 500 metri. Assolutamente adatto a tutti, è invece sconsigliato in caso di nebbia fitta a causa della difficoltà di individuare il percorso nella fase finale. Attenzione: nell’ultimo tratto ci sono alcuni strapiombi sulla sinistra. Segnavia: rombo giallo. Tempo di percorrenza: 2 ore. Partenza: loc. Villavecchia – Via Postumia (raggiungibile in auto dall’uscita dell’autostrada attraversando l’intero paese e posteggiando in Largo V. Repetto all’imbocco della strada per Banchetta e Porale oppure in treno superando la ferrovia e percorrendo interamente Via Roma). Sviluppo: Case Vicari – Pendici di Monte Refin – Pendici del Bric dei Corvi – Costa di Tanadorso – Cappelletta al bivio per il Porale – Costa delle Pertiche – Bivio per Alpe – Pendici Monte Porale – Colla dell’Alpe – Monte alpe di Porale. Arrivo: sulla cima del Monte Alpe di Porale (m. 839 s.l.m.) è collocata una cappellina.

Ronco Scrivia – Rocche del Reo Passo

Percorso lungo ma panoramico e interessante, adatto a tutti. In inverno l’esposizione a nord del tratto che sovrasta la Val Vobbia fa si che anche dopo il disgelo vi si incontrino neve e tratti ghiacciati. Può essere abbreviato partendo da Minceto. Segnavia: due X gialle. Tempo di percorrenza: 3 ore. Partenza: piazza della stazione FS. Sviluppo: ponte medioevale sul Torrente Scrivia – Casa Gatti – Cascine di Ronco – Rio delle Scabie – Minceto – Bivio per Monte Reale e Fòbé – Costa della Baettana – Pendici del Bric dell’Aiuola – Pendici del Bric delle Ciappe – Rocca del Reo Passo. Arrivo: il Reo Passo (m. 941 s.l.m.), uno dei monti più belli dell’entroterra ligure, ha una fisionomia inconfondibile.

Ronco Scrivia- Big Bench —– Ronco Scrivia – Cappella di Tanadorso – Monte Alpe

Percorso un tempo abbastanza frequentato, che sale da Ronco Scrivia seguendo il costolone divisorio tra i valloni del Rio Creverina e del Rio Ladde. Si tratta di un percorso molto piacevole, per prati, castagneti, zone rurali e panoramici costoni erbosi. Accesso: In treno fino alla stazione ferroviaria di Ronco Scrivia (323 m). Itinerario: Si esce dalla stazione sul lato di via Roma, la si attraversa e la si percorre per poche decine di metri verso nord-ovest (direzione: Isola del Cantone), fino a trovare sulla sinistra l’imbocco della via Postumia. Si prende la viuzza, che attraversa la parte più antica del paese, poi attraversa il Rio Ladde su un bel ponte in pietra (qui compaiono i primi segnavia “rombo giallo vuoto”, che andranno seguiti fino in vetta). Attraversata la stradina per Cipollina, Tanadorso e Porale, si prosegue ancora per pochi metri lungo la via Postumia, che sale dolcemente tra le case della frazione Villavecchia. Si gira quindi a sinistra, e subito dopo ancora a sinistra, in via Giacoboni, che taglia in piano verso ovest. Giunti presso una cabina elettrica si svolta a destra, su una carrareccia che sale con un tornante nella boscaglia e termina presso il cancello di una fattoria. Subito a destra si prende un sentiero, all’inizio un po’ infrascato (rovi invadenti), poi più comodo, che sale decisamente tra gli alberi e poi sbuca sulla stradina asfaltata per le Case Giacoboni. Si attraversa la rotabile e si sale ancora su sentiero, passando poi accanto ad un grande traliccio e ricongiungendosi all’asfalto poco a valle rispetto alle Case Vicarie (quota 435). Si segue ora l’asfalto, superando il piccolo gruppo di case ed effettuando un tornante verso destra; dopo alcune decine di metri si trova a sinistra (cartello con segnavia e simbolo della chiesetta) l’imbocco della stretta stradina che sale alla vicina chiesa della Madonna della Salute (534 m). La chiesetta, che ad oggi sembra essere un po’ in stato di abbandono, è fiancheggiata da un ripianetto dove si trovano numerosi tavoli e panche per un picnic. Curiosamente vi si trova anche un tabellone del Parco dell’Àntola, anche se siamo decisamente fuori dai suoi confini. Sulla sinistra della chiesa si trova un’ampia carrareccia inerbita che sale dolcemente effettuando una curva verso destra. Quando il fondo diventa in cemento si entra nel grazioso nucleo delle Case Giacoboni (quota 555). Si attraversa per l’ultima volta la stradina asfaltata e si prosegue dritti su carrareccia, costeggiando le ultime case ed una fattoria. Dopo una salita in diagonale, si percorre un costone pianeggiante dove si trovano due grandi tralicci, quindi si riprende a salire entrando nel castagneto. Presto la carrareccia termina; trascurando una diramazione che scende verso destra, si imbocca, lievemente a destra, un’ampia mulattiera dal fondo sconnesso, che inizia a salire parecchio ripida tra i castagni. Il tratto ripido porta ad un aperto costone di conglomerato, che offre bellissimi panorami sulla Valle Scrivia e sui monti che la circondano. Al termine del tratto panoramico si svolta a sinistra rientrando nel bosco e scavalcando un piccolo costone. Poco più avanti si arriva ad una radura invasa dai rovi dove bisogna prestare parecchia attenzione (quota 727): proprio nel centro della radura si trova un bivio, poco evidente e non segnalato, dove si deve svoltare a sinistra. Rientrando nel bosco si scavalca nuovamente il costoncino e si continua con brevi saliscendi sul versante sud del Monte Refin, lungo il sentiero che presto si allarga diventando una comoda carrareccia. Si giunge quindi ad un bivio segnalato da un ometto di pietre; si abbandona la carrareccia e si prende a destra un sentiero che sale in diagonale, tra boschetti, radure e felci un po’ ingombranti. Un ultimo tratto tra rocce affioranti porta alla panoramica sella tra il Bric dei Crovi (anticima del Monte Refin sormontata da un piccolo traliccio) e il Bric del Fuoco. Si imbocca il comodo sentiero di crinale, che scavalca la sommità arbustiva del Bric del Fuoco (773 m), quindi scende dolcemente e in pochi minuti si raggiunge la Big Bench.   Difficoltà: E Dislivello in salita: 580 m circa Dislivello in discesa: 70 m circa Tempo: 2 ore

Modalità di accesso

Seguire le indicazioni presenti in loco e lungo i percorsi.

Indirizzo

Ronco Scrivia e territorio limitrofo.

Ulteriori informazioni

Dati georeferenziati (gpx)

Ultimo aggiornamento: 29/03/2024, 09:20

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